Dopo un lungo passato nel mondo Logitech, negli ultimi anni ho spostato le mie attenzioni su Gigabyte per la fornitura dei mouse. Si tratta del dispositivo che uso di più in assoluto durante la giornata, che si tratti di lavoro o svago riesco letteralmente a consumarli.
Possiedo cinque esemplari della famiglia Aire di Gigabyte, di cui vi ho parlato in diversi post qui sul blog e li ho sempre trovati ottimi dispositivi, soprattutto a livello di ergonomia. Penso che siano i migliori in circolazione nella fascia “consumer” (quindi non specifici per il gaming o altro), ma hanno un grosso difetto: la meccanica di click e scroll.
Da qualche tempo a questa parte anche il mio ultimo M60 ha iniziato ad aver problemi di scroll, con scorrimenti incontrollati e casuali verso l’alto e verso il basso. I due precedenti M63 invece mi avevano abbandonato sul click del tasto destro. Immagino quindi che non si tratti di casi isolati, ma di un problema intrinseco di questa famiglia di prodotti nell’utilizzo intenso sul medio-lungo termine.
Dopo alcune ricerche nella fascia di prodotto entro i cento euro, mi sono imbattuto in un interessante mouse Razer. Per chi non fosse del settore, Razer è da sempre famosa nel mondo del gaming per la produzione di periferiche dedicate e spesso anche molto costose, a fronte di altissime prestazioni per l’utente. Dopo aver scartato i modelli di fascia (inutilmente) alta, la scelta è caduta sul Basilisk X Hyperspeed – in versione a batteria e non con docking station – reperibile su Amazon intorno ai 70 euro in base alle oscillazioni di prezzo. Ci tengo a chiarire che non sono affatto un videogiocatore, ma utilizzo il mouse per attività d’ufficio e per tutto quello che riguarda la gestione imaging, sviluppo foto e montaggio video, dove la precisione di puntamento è fondamentale.
Prestazioni
Trattandosi di un prodotto Razer gaming, i dati di targa sono di tutto rispetto:
- Risoluzione da 100 a 16.000 DPI regolabile passo-passo
- Sensore ottico 5G (per qualsiasi superficie)
- Tasti meccanici
- Accelerazioni fino a 40G
- 6 tasti programmabili con funzioni avanzate (oltre alla funzione “base”)
- Fino a 450 ore di autonomia
- 83 grammi di peso
Vediamo quindi una attenzione notevole verso parametri specifici del gaming, che andremo a scoprire quanto possano essere utili anche nell’utilizzo quotidiano.
Ergonomia ed esperienza d’uso
Il mouse arriva in una sgargiante confezione verde fluorescente, marchio di fabbrica di Razer, al cui interno troviamo mouse, una batteria in dotazione e un libretto di istruzioni. Il mouse è incredibilmente leggero e inizialmente sembra quasi inconsistente, se paragonato ai 106 grammi dell’M60 ed ai 145 dell’MX 2s Master che utilizzo in ufficio (batterie escluse). Ma ci si rende presto conto che questa caratteristica fa nasce proprio dal suo essere un mouse gaming, orientato quindi alla massima responsività.
Anche in questo senso si trova una ergonomia molto diversa da Logi e Gigabyte, con forme molto slanciate ed un profilo meno “cicciotto”. Questa sagoma va leggermente a scapito dell’impugnatura nella zona del palmo della mano (dove il palmo resta qualche mm sollevato dalla superficie), ma permette di contro di avere un migliore appoggio per le dita. In questo caso sono convinto che si tratti di un discorso più di abitudine che di reale vantaggio in termini pratici.
Il mouse è completamente realizzato in plastica e – purtroppo vista la mia passione per le cose luminose – non è dotato di illuminazione RGB, ma vista la fascia di prezzo (è facile che Amazon lo tenga sotto i 69 euro) non ci si può lamentare. La consistenza generale è buona, l’alloggiamento per la batteria è ben rifinito e preciso negli innesti, così come convincenti sono il click dei tasti e lo scorrimento della rotella.
Da notare come la rotella sia cava al suo interno e dotata di un rivestimento in gomma che garantisce la massima sensibilità di rotazione, oltre a rispondere con estrema precisione e “step” netti ai movimenti di scroll. Bastano pochi minuti per prendere confidenza con il mouse e iniziare ad utilizzarlo come se nulla fosse, la grande leggerezza dà quasi la sensazione di fluttuare sulla scrivania, con il puntatore che segue fedele e preciso ogni movimento. La possibilità di regolare in modo fine i DPI consente una personalizzazione totale e praticamente infinita, che si adatta ad ogni tipo di schermo e relativa risoluzione.
Estremamente comodi sono i due tasti per il pollice, normalmente utilizzati per navigare tra le pagine Web e per gli avanti/indietro nell’esplora risorse di Windows. La dimensione generosa ed il corretto posizionamento ne rendono pratico l’utilizzo. Il tasto per il cambio di DPI si trova subito dietro la rotella dello scroll e permette di fare il cambio rapito tra i tre "stage" memorizzati a bordo.
A dispetto di tutti i mouse precedenti, ho molto apprezzato la sagomatura della zona di appoggio del pollice. Molto accentuata, trasmette una perfetta ergonomia che sono sicuro si renderà piacevole nelle lunghe sessioni di utilizzo.
Notevole è la resa del sensore ottico, che riesce a rimanere abbastanza preciso preciso anche su superfici assurde come bottiglie di plastica, sedili in pelle e naturalmente vetro e oggetti trasparenti.
Razer Synapse
I prodotti Razer sono compatibili con il relativo software di gestione, che si chiama Synapse. Questa utility si installa automaticamente quando viene inserito il ricevitore del mouse al primo utilizzo e permette di controllare più periferiche contemporaneamente. Oltre alla gestione di base, come la scelta della risoluzione e il setup dei tasti personalizzati, nel caso in cui si disponga di periferiche RGB è possibile controllarne l'illuminazione. La compatibilità vede anche prodotti terzi come HUE di Philips, NanoLeaf e Chroma Connect.
Per quanto riguarda il mouse è possibile anche preparare e salvare profili personalizzati, dove Synapse si occupa di "leggere" i giochi installati nel PC e permetterne quindi l'associazione diretta.
Considerazioni finali
L’impatto con questa famiglia di prodotti Razer devo dire che è del tutto positivo, il mouse non presenta punti deboli e garantisce un livello prestazionale di tutto rispetto, a fronte di un prezzo di acquisto che (nelle migliori condizioni dopo averlo seguito alcune settimane) si assesta sui 65 euro. L’ergonomia complessiva non riesce a convincermi come quella della famiglia Aire, ma resta comunque ottima e soprattutto estremamente soggettiva. In compenso la leggerezza, che inizialmente mi sembrava un punto a sfavore in termini di feeling, con l’utilizzo di è rivelata un aspetto piacevole.