Dopo svariate recensioni e test di prodotti per la videosorveglianza, in questo articolo tratterò di un dispositivo leggermente diverso, ma con molti aspetti in comune: le fototrappole.
Una fototrappola è un oggetto dotato di un sensore fotografico ed un sensore di movimento integrato, in grado di scattare foto e riprendere video innescati dalla rilevazione di un movimento. Naturalmente il tutto viene salvato su una scheda di memoria e sono presenti anche i LED all’infrarosso per illuminare scene notturne, situazione tipica in cui si utilizzano le fototrappole.
A differenza di una qualsiasi videocamera per la sorveglianza, le fototrappole lavorano completamente offline. Non sono dotate di connettività wireless e non necessitano di essere collegate ad alcuna rete, la configurazione si effettua tramite il display integrato, così come la consultazione del materiale raccolto. L’unico canale di connettività è, normalmente, una porta USB utilizzabile per collegarla al PC.
Riguardo l’alimentazione, funzionano normalmente con quattro o otto batterie stilo, anche ricaricabili, oppure tramite alimentatore fornito in dotazione e garantiscono autonomie molto estese (nell’ordine di 1-2 anni in base alla frequenza di attivazione). Naturalmente sono anche resistenti a condizioni meteo avverse, con specifiche classificazioni IP in base al modello, ma nel complesso si presentano più robuste e solide di una normale videocamera.
La scelta è vastissima
Per questo acquisto mi sono rivolto ad Amazon (link in fondo all'articolo) – anche perché sinceramente non saprei proprio in che tipo di negozio andare a cercarle, la mia armeria di fiducia non le tratta – che offre una quantità quasi imbarazzante di modelli. Dopo una estesa ricerca mi sono orientato su due prodotti delle marche più note: Victure e Apeman. La scelta è caduta su una Victure di fascia più economica e sulla top di gamma Apeman, la H70.
Le schede tecniche parlano di risoluzioni massime rispettivamente di 12 e 20 Mpx per le foto e FullHD in entrambi i casi. Lascio la valutazione ai lettori, consultando i campioni pubblicati nella gallery, ma nel complesso si nota una maggiore qualità di scatto e di ripresa dalla H70, che va a motivare il prezzo superiore. Da sottolineare che entrambe sono dotate anche di microfono, che permette di registrare con qualità tutto sommato sufficiente, seppur molto dipendente dal contesto.
In dotazione vengono forniti diversi attacchi per il montaggio a parete, oppure a cinghia per essere fissate ad esempio a rami o tronchi di alberi.
Configurazione e utilizzo
Come accennato in precedenza, la configurazione si effettua direttamente dal display posto all’interno del corpo, da cui è anche possibile verificare l’inquadratura prima di piazzarla. Il firmware è molto semplice e composto dalle voci che ci si aspetta: risoluzione foto, risoluzione video, numero di scatti in sequenza, intervallo per timelapse, ora, data e poco altro.
In pochi minuti sono pronte all’uso e personalmente trovo che la modalità più utile sia la foto+video, che scatta una sequenza di immagini e anche una clip video con durata personalizzabile. Anche in questo caso Apeman si dimostra superiore con possibilità di scattare sequenze più lunghe (5 scatti contro i 3 di Victure) e clip video di maggiore durata.
Queste fototrappole hanno tre modalità di funzionamento: spente, test ed accese. La differenza tra test ed accesa è che in modalità test lo schermo rimane attivo e il led di stato lampeggia, mentre in modalità ON il dispositivo entra in modalità silenziosa, spegne display e LED e passa in modalità “attesa movimento”.
Apeman H70 -> LINK
Victure -> LINK