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Dopo le scorse recensioni dedicate a diverse soluzioni per la videosorveglianza, questo articolo tratta di un altro sistema di protezione per gli edifici, ovvero il kit antifurto wireless marchiato Ajax systems.

L’azienda ucraina propone un sistema modulare senza fili completo, efficace e di semplice installazione: il cuore di tutto è Hub (o Hub Plus nella versione più recente), ovvero la centrale di controllo dell’intero antifurto. L’Hub e il suo sistema operativo proprietario, chiamato Malevich (attualmente alla sua versione 2.7) sono in grado di gestire contemporaneamente fino a 100 dispositivi, 10 telecamere e fino a 50 utenti che possono controllare fino a 50 stanze e 9 aree di protezione. I tempi di comunicazione tra i sensori e la centrale sono nell’ordine dei 150 millisecondi ed è possibile controllare l’intero sistema tramite client per PC (nella sua versione Pro) e applicazione per iOS e Android.

La più recente versione dell’Hub propone connettività WiFi, GSM ed Ethernet, mentre la versione in prova dispone solo di slot per una scheda SIM e connessione di rete cablata.

Centrale e sensori

Nei paragrafi precedenti abbiamo già fatto una panoramica sulle caratteristiche dell’Hub, che visivamente si presenta come un dispositivo quadrato e leggermente bombato di una ventina di centimetri di lato. Nella parte posteriore trovano spazio le connessioni per alimentazione, rete e SIM, mentre all’interno è presente una batteria che consente di operare anche in assenza di corrente fino a 15 ore consecutive. Non è disponibile una interfaccia Web, ma si può gestire solo tramite applicazione mobile o client per PC. Personalmente ho trovato il client la soluzione migliore, quantomeno per la configurazione iniziale di tutto il sistema.

A livello di sensori, nel kit in prova abbiamo alcuni sensori a contatto magnetico adatti all’utilizzo su porte e finestre, due sensori volumetrici a infrarossi con tolleranza sugli animali domestici, una sirena da interno, una da esterno (con due diversi livelli di potenza massima) e il tastierino touch che, insieme ai telecomandi, permette di pilotare il funzionamento dell’antifurto.

La durata media dei vari dispositivi, stando ai dati di targa, oscilla tra i 5 ed i 7 anni e la maggior parte dei sensori lavora con batterie al litio del tipo CR123A. Ogni dispositivo viene fornito già dotato di batteria a bordo e di un kit specifico di fissaggio, diverso in base al sensore stesso (fissaggio a parete, adesivo etc.), oltre ad una rapida guida iniziale con le informazioni di base per attivazione e montaggio. Ogni sensore è inoltre dotato di interruttore di accensione/spegnimento e di uno switch fisico anti manomissione che ne controlla l’eventuale rimozione dal relativo supporto, a muro o adesivo che sia.

Ajax kit base

Molto utile, nei sensori a contatto, la presenza di due rilevatori: uno di dimensioni pari a quelle del sensore primario e uno decisamente più piccolo adatto alle situazioni dove si abbiano problemi di spazio. Naturalmente il sensore più grande tollera distanze di funzionamento maggiori, 2cm massimo rispetto al solo centimetro garantito dal sensore piccolo.

Ogni elemento del sistema è identificato da un codice univoco alfanumerico stampato sia sulla confezione sia sul corpo stesso, usato per identificarlo univocamente nel sistema e per effettuare l’operazione di registrazione sull’hub.

Interfaccia e configurazione

Da un punto di vista puramente teorico, si potrebbe configurare l’intero ambiente utilizzando solo l’app per smartphone, ma il consiglio è quello di installare il client per PC che permette una visione d’insieme ed un controllo maggiori. Per iniziare è necessario registrarsi e creare un account ed è importante far notare che la versione normale dell’app prevede una utenza differente dalla versione PRO: di conseguenza in caso di utenti multipli è necessario creare i rispettivi account uno ad uno con la rispettiva procedura di autenticazione. Il consiglio è quello di partire da un singolo utente PRO e solo successivamente invitare tramite l’apposita procedura altri utenti, gestendone i relativi permessi e livelli di accesso.

Sia l’applicazione Android, sia il client Windows sono molto ben realizzati sotto ogni aspetto: pur essendo al primo utilizzo sono riuscito in pochi minuti a prendere confidenza quantomeno con le funzionalità principali. La creazione di stanze e l’inserimento dei dispositivi è davvero intuitiva, così come la registrazione dell’HUB che richiede l’inserimento di due codici specifici per ogni hub. Interessante la possibilità di gestire hub multipli dentro un singolo client/app, questo in ottica di gestione centralizzata multi-installazione.

Le quattro macro-aree del software sono: Dispositivi, Stanze, Notifiche e Remoto. Nella prima di gestiscono tutti i dispositivi inseriti, ognuno con il proprio pannello dettagliato (nome, funzioni specifiche, link al manuale e disaccoppiamento, versione fw), mentre nella sezione Stanze si possono realizzare i locali virtuali in cui raggruppare i sensori. Notifiche è il pannello che presenta la lista di tutti gli eventi registrati dall’Hub, mentre la voce Remoto permette di usare il client come un vero e proprio telecomando con controllo su attivazione totale, parziale, perimetrale e per aree.

La sezione più ricca, naturalmente, è quella dell’hub da cui si possono configurare le funzioni primarie del sistema: creazione utenti (normali e pro), creazione delle aree, gestione aggiornamenti e parametri del jeweller (il protocollo di comunicazione base-sensori), la configurazione di rete e GMS etc. Da qui si può anche agganciare l’Hub ad un vasto numero di servizi di sorveglianza esterni.

Ajax HUB supporta anche le telecamere di produttori terzi, purché dotate di stream tramite protocollo RTSP. Ho provato ad agganciare camere Ubiquiti, Reolink e HikVision senza problemi.

Il client Ajax Pro

Realizzazione dell’impianto

Ogni sensore viene fornito con un apposito kit di viti e biadesivo per adeguarsi praticamente ad ogni superficie, ma naturalmente la modalità consigliata è quella con la placchetta di supporto montata a viti e il sensore installato a bordo, rispetto alla soluzione adesiva.

I sensori volumetrici sono in assoluto i più facili da installare e configurare, essendo senza fili si possono posizionare praticamente ovunque, è sufficiente dargli l’orientamento voluto rispetto all’area da proteggere. Stesso discorso vale per le due sirene, che possono essere fissate a muro o semplicemente appoggiate su una qualsiasi superficie, possibilmente in modo che non siano facilmente e velocemente raggiungibili da eventuali malfattori.

Richiede maggior attenzione l’installazione dei sensori a contatto, in quanto necessitano di un posizionamento preciso per garantire la corretta chiusura del circuito ed evitare falsi positvi: il sensore piccolo viene in aiuto in casi dove ci sia poco spazio di fissaggio. Da sottolineare che i sensori della famiglia DoorProtect non sono certificati IP, quindi non sono adatti all’utilizzo all’aperto o esposti alle intemperie; a breve sul mercato arriverà il sensore a tenda con certificazione IP66 e stesso form-factor dei DoorProtect.

Ogni dispositivo deve essere aggiunto seguendo la procedura: registrazione dell’ID nel client, accensione, rilevamento, assegnazione ad una stanza. Questo meccanismo si applica a tutti i componenti dell’impianto, ognuno poi ha il suo livello di personalizzazione che spazia dal livello di sensibilità dei volumetrici al volume audio e alla durata dell’allarme della sirena.

Funzionamento pratico

Una volta terminata la fase realizzativa, il funzionamento è esattamente come ci si aspetta. Con il telecomando si possono gestire nativamente le quattro modalità di base: allarme completo, modalità perimetrale, disinserimento, pulsante antipanico. La tastiera permette (previa configurazione dei pin di ogni utente o del singolo master) di gestire le stesse situazioni, in aggiunta all’arming delle singole zone. Tramite la combinazione *+PIN+*+Codice Area è possibile innescare e disinnescare una singola zona alla volta.

Naturalmente tramite applicazione mobile si possono gestire tutte queste funzioni da una singola schermata. Il livello di gestione è tale per cui per ogni utente possono essere assegnati permessi specifici e granulari, stanza per stanza.

Ulteriore aspetto che ho molto apprezzato è che, rispetto ad altri prodotti concorrenti, questo Ajax funziona basandosi sullo stato dei sensori al momento dell’innesco. Tradotto in termini pratici significa che non è necessario creare innumerevoli scene per “coprire” ogni possibilità di utilizzo (perimetrale giorno solo con alcune finestre, perimetrale notte con volumetrici esclusi, finestre aperte con volumetrico inserito etc. etc.), ma è sufficiente armare l’impianto in un determinato stato per ottenere un allarme nel caso in cui lo stato cambi.

Altri allarmi sono previsti nel caso in cui un sensore venga rimosso dal suo supporto e quando la centrale perde il collegamento con Internet o con la corrente.

Qualche considerazione

Nel complesso il prodotto ha dato ottimi risultati ed una buona esperienza di utilizzo su tutti i fronti. È una soluzione che può essere implementata in modo piuttosto rapido e gestita facilmente grazie all’applicazione ed al client, con la possibilità di gestire più impianti da un unico pannello.

Qualche critica va mossa soprattutto rispetto alla mancanza di sensori a contatto da esterno, fondamentali per l’uso su tapparelle esposte agli agenti atmosferici e una risposta dei sensori volumetrici non sempre prevedibile. La tolleranza agli animali domestici, inoltre, funziona solo se questi ultimi rimangono al livello del pavimento, il classico gatto che salta sul tavolo riesce ad innescare un falso positivo.

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BedoLabs.it di Ing. Lorenzo Bedin - Consulenza IT