BedoLabs Recensioni
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Conoscevo il mondo dei mini-computer solo per sentito dire, sapevo dell'esperienza di Arduino e Raspberry Pi, ma si trattava di un ambito che non ha mai scatenato il mio interesse o la mia attenzione...fino a qualche settimana fa.

Da tempo avevo in mente di costruire un hot spot per Flightradar24, il noto sito per il tracciamento dei velivoli che permette di cercare, seguire e individuare aeromobili di ogni tipo praticamente in tutto il mondo. Ne ero venuto a conoscenza grazie ad alcuni amici di Twitter e sapevo che fosse possibile diventare parte della rete di raccolta dati, realizzando un dispositivo in grado di ascoltare i segnali dei trasponder e inviandoli al portale. Il tutto in modo piuttosto semplice, con un Raspberry Pi, una chiavetta per il digitale terrestre e una connessione a Internet.

La spinta definitiva a dare il mio contributo è arrivata con i recenti incendi che hanno colpito la zona dove abito, durante i quali ho potuto sfruttare le potenzialità di Flightradar24 per seguire in tempo reale i Canadair e gli elicotteri di soccorso in azione: avere un hot spot da me avrebbe sicuramente alzato il livello di precisione nel tracciamento: eccomi quindi fiondato nel mondo dei microcomputer a basso prezzo!

Il primo acquisto è stato un Raspberry Pi 3 model B (sito ufficiale), dotato di 4 porte USB, 1 porta Ethernet, una porta microUSB per l'alimentazione, slot microSD per la memoria di bordo e uscita HDMI standard. Oltre, naturalmente, ai connettori proprietari a bordo per i moduli di espansione ed al chipset Wireless AC e Bluetooth 4.2. A livello hardware troviamo una CPU Arm x64 con frequenza di 1.4GHz quad core e 1 GB di memoria LPDDR2.

Bisogna specificare che Raspberry è acquistabile in numerose combinazioni, dato che di base la sola scheda è praticamente inutilizzabile: conviene quindi orientarsi su uno qualsiasi dei numerosi kit acquistabili online che prevedono un bundle con alimentatore adeguato, scheda di memoria e alloggiamento sagomato in plastica. Nei kit più estesi (come il secondo che ho acquistato) si possono avere box più spaziosi, cavo HDMI, adattatore microSD, fino ad includere moduli hardware aggiuntivi.

In tutti questi casi si riesce a stare facilmente sotto i 100 euro di spesa, scendendo intorno ai 50 per i kit base.

Il mio primo kit, ottimo per iniziare -> LINK

Il secondo kit, preso in offerta lampo -> LINK

Raspberry Pi 3

Qualche idea di utilizzo pratico

Visto il prezzo abbordabile e la discreta dotazione hardware, viene quindi da chiedersi quali possano essere le reali applicazioni. A questo punto è bene fare qualche precisazione: stiamo parlando di un oggetto dedicato ad appassionati, smanettoni, oppure ad addetti ai lavori che sfruttano le potenzialità di un tale dispositivo in ambienti professionali ad elevata automazione, oppure per applicazioni IoT.

L'appassionato di turno, potrà quindi orientarsi su un sottoinsieme di applicazioni piò o meno ludiche, come ad esempio il tracking dei voli che è applicabile non solo a FR24, ma a tutto un insieme di portali dello stesso tipo (come FlightAware ad esempio). Trattandosi però del mio blog, vorrei parlarvi di realizzazioni prettamente informatiche, partendo dal presupposto che il sistema operativo standard per RPI è, fondamentalmente, Debian e si presta ad una infinita serie di applicazioni, anche contemporanee finchè non si vada a saturare l'hardware.

MiniPC

Installando il sistema operativo standard, dotato di GUI in combinazione con la porta HDMI e le porte USB è possibile sfruttare questo piccolo computer come un vero e proprio desktop.

Controller UniFi

La prima applicazione che ho voluto testare è stata quella di rendere il mio Raspberry un controller UniFi per i prodotti Ubiquiti, in modo da poter spegnere la macchina virtuale che utilizzo normalmente.
L'installazione si effettua come su un qualsiasi Linux, seguendo i passaggi standard. L'installazione non ha riscontrato alcun problema e la gestione dei dispositivi agganciati (il test reale è stato fatto con 2 AP e un gateway) non ha in alcun modo messo in difficoltà le risorse hardware, rendendo una esperienza d'uso via Web assolutamente fluida e rapida. Il monitoraggio del sistema ha registrato un utilizzo medio del processore inferiore al 30% e un utilizzo della RAM di circa 200 MB.
Naturalmente non si può pensare di usarlo per gestire decine di device, ma in ambienti limitati è sicuramente una opzione da considerare. Purtroppo non è possibile, nativamente, installare il controller UNMS, ma si può comunque aggirare il problema sfruttando l'installazione di un apposito container Docker.

Server OpenVPN

Un'altra applicazione classica è quella di server OpenVPN per la realizzazione di connessioni VPN in modo facile e poco dispendioso. Essendo dotato di connessione di rete cablata e wireless, si può configurare senza ricorrere ad appositi gateway o appliance dedicate, sfruttando ad esempio software come PiVPN.

Controller Nagios

Sempre in ottica di applicazioni IT, si può configurare il Raspberry per lavorare come server Nagios (il noto software di monitoraggio open source). NEMS è una delle versioni che possono essere scaricate già pronte all'uso.

Host di sviluppo

Installando Apache si può sfruttare il proprio RPi per realizzare un server di sviluppo Web ad uso laboratorio.

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BedoLabs.it di Ing. Lorenzo Bedin - Consulenza IT