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Di basette USB per leggere HDD ed SSD se ne trovano moltissimi modelli, da quelli di fattura più economica (e costo basso), fino a soluzioni evolute e costose che possono raggiungere prezzi anche piuttosto elevati. 

Ne esistono con una baia, due baie, lettori di schede di memoria, porte USB esterne e così via, ma ancora nessuna presentava la connessione di tipo USB-C. Inatek va a colmare questo vuoto con un modello che si posiziona nella fascia medio-alta del mercato e che finalmente supera i limiti delle generazioni precedenti essendo dotata di connessione USB 3.1 con connettore Type-C (LINK acquisto).
Il dispositivo è in grado di leggere due unità, anche contemporaneamente, con form factor 2.5 e 3.5 pollici e canali SATA I/II/III, capienza fino a 8 TB e supporto alla modalità UASP.

Nella scatola

La confezione è estremamente semplice, una scatola di cartoncino leggero con la stampa del marchio e una rappresentazione del dispositivo. All'interno si trova la docking, insieme a una scatola più piccola contenente cavo di alimentazione e il cavo USB-C di buona fattura e lungo circa 50cm. La basetta non trasmette un particolare senso di solidità, è infatti molto leggera e la plastica risulta piuttosto sensibile a polvere e ditate durante l'utilizzo.

Tuttavia le connessioni USB, di alimentazione e il tasto di accensione risultano precisi nel funzionamento e senza giochi particolari. Allo stesso modo le alette a protezione delle baie lavorano senza problemi, anche se nel complesso è bene utilizzare il tutto con attenzione.

Inatek docking station

Funzionalità e prestazioni

Una delle funzioni classiche di queste docking è la clonazione dei dischi: sono in grado di clonare il contenuto del disco inserito nella baia principale, su una unità posta nella baia B, il tutto tramite la semplice pressione del tasto posto nell'angolo anteriore sinistro. Utile la scala graduata che indica la percentuale di avanzamento, unita ai LED di stato.

L'aspetto di maggiore interesse sono le velocità di lettura e scrittura sia da HDD che da SSD, per questo ho provato la docking in diverse situazioni:

  1. Collegamento diretto al MacBook tramite cavo in dotazione (USB 3.1 -> Thunderbolt)
  2. Collegamento tramite adattatore per MacBook USB -> USB-C e cavo dotato di pari connessioni
  3. Collegamento tramite cavo USB diretto tra docking e PC Windows con porte USB 3.1

I test sono stati effettuati sia con un HDD da 2.5'' e capienza 500 GB, sia con un SSD OCZ Trion 150 da 120 GB: i seguito i risultati ottenuti con Crystaldisk

Benchmark

Test di velocità nelle diverse situazioni
Disco da 500 GB collegato direttamente alla porta USB-C del MacBook
SSD 120 GB collegato direttamente alla porta USB-C del MacBook
SSD 120 GB collegato tramite adattatore USB -> USB-C per MacBook
SSD collegato al PC con porta USB 3.1 standard

Si nota che l'utilizzo diretto verso la porta Thunderbold del MacBook porta i risultati migliori, solo di poco inferiori rispetto a quelli teorici di picco relativi ai dischi in prova se fossero collegati via SATA. La situazione si stabilizza invece su velocità decisamente più "classiche" quando si passa all'utlilizzo di normali porte USB 3.0 e 3.1, sia tramite adattatore sia direttamente su PC desktop.

Come era facile intuire, i veri vantaggi nell'acquisto e utilizzo di questa docking rispetto alle altre, si presentano solo utilizzandola insieme a dispositivi dotati di connessione USB-C nativa. Si pensi quindi alle recenti famiglie dei portatili Apple, a numerosi notebook di fascia alta (Dell XPS, HP ProBook etc.) e desktop con schede madri di ultima generazione. In tutti gli altri casi non si ottengono vantaggi evidenti e ha quindi più senso orientarsi su prodotti anche più economici, come l'ottima Xiaobi.

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BedoLabs.it di Ing. Lorenzo Bedin - Consulenza IT