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++++ Update 7 Marzo ++++

La videosorveglianza è un settore che, fin dagli inizi, è stato quasi esclusivamente di competenza di elettricisti, impiantisti e dei loro cavi coassiali. Da diversi anni a questa parte, l’avvento delle soluzioni IP (quindi dispositivi di rete come PC, switch o stampanti) ha portato la videosorveglianza sempre più vicino al mondo informatico.

Mesi fa ho provato la soluzione proposta da Ubiquiti, ma si tratta di un impianto di fascia professionale, adatto alla copertura di aree anche vaste e che richiede un discreto impegno tra assemblaggio fisico e configurazione pratica, oltre a essere piuttosto costoso.

Ho deciso quindi di mettere alla prova un prodotto che da tempo sto seguendo e che, secondo me, offre un ottimo compromesso tra costo, facilità d’uso ed efficacia: stiamo parlando della linea di videocamere della cinese YI (forse Xiaomi vi suona più familiare). Prima di scrivere la recensione ho testato il modello in questione per oltre un mese, in modo da avere dei riscontri reali anche a livello di stabilità e affidabilità di funzionamento.

La famiglia YI Home

I prodotti destinati alla videosorveglianza sono complessivamente 6, anche tre di questi appartengono alla prima generazione e forniscono una qualità video solo HD a 720p. Nella selezione dei Full HD troviamo la YI Outdoor, la YI Home e la YI Dome: rispettivamente si tratta del prodotto IP67 per uso esterno, della camera a inquadratura fissa e di quella a controllo remoto con movimenti PAN e Tilt. Tutti e tre offrono un flusso a 1080p e la visione notturna, mentre il microfono per l’audio è presente solo nelle due camere da interno.

Perché proprio la YI Dome

Complice la mia curiosità per il controllo remoto e una offerta lampo su Amazon (parliamo di meno di 50 euro), ho acquistato il modello Dome, in colorazione nera. Il prodotto si presenta molto bene, in una confezione essenziale che comprende alimentatore, cavo micro USB, piastra per montaggio a muro e i due tasselli di rito. Primo punto di sfatare: la camera è Wi-fi ma non a batteria. Ho infatti letto svariati commenti scocciati di utenti che speravano fosse completamente cable-less. Il cavo di alimentazione è un comunissimo micro-USB da due metri che – ad esempio se risultasse troppo corto – può essere facilmente sostituito senza ricorrere a soluzioni proprietarie.

Yi Dome

I materiali non spiccano per robustezza, ma complessivamente il prodotto è ben rifinito e non presenta giochi o imperfezioni nella scocca. Le dimensioni sono contenute e in colorazione nera si può facilmente usare la camera in posti dove è bene non dia nell’occhio.

La configurazione è facilissima, è sufficiente installare l’app sullo smartphone e accendere la camera: dopo qualche istante la voce in inglese ci guiderà nell’attivazione, che in pratica corrisponde a inserire i dati della rete Wi-Fi nell’applicazione e far leggere alla camera il QR code generato di conseguenza. In pochi minuti si è pronti a iniziare.

PTZ e qualità video

La funzione chiave di questa camera è sicuramente l’orientamento dinamico. Primo aspetto che ho considerato è la silenziosità, che nell’esemplare in prova è quasi totale. Solo in alcuni passaggi di rotazione orizzontale si percepisce un fruscio dovuto probabilmente a una qualche imperfezione o attrito negli ingranaggi interni. La rotazione verticale è completamente priva di rumori e, fruscii a parte, il funzionamento è fluido e la reattività molto buona. Un dettaglio che mi ha lasciato perplesso è la capacità della camera di ruotare verticalmente verso l’alto fino a far rientrare l’obiettivo nella calotta di plastica (con conseguente visibilità azzerata), ma di fermare la rotazione verso il basso a livello del piano di appoggio, senza quindi poter puntare “in basso”, appunto.

Come detto, questa camera è wireless e permette di essere controllata nei movimenti sia dall’app che dal client per PC. L’aspetto che mi ha stupito è la reattività nei movimenti sia quando si lavori in rete LAN, sia controllandola dallo smartphone in 3/4G. I tempi di risposta sono inferiori ai due secondi all’interno della rete e raramente superano 3/4 secondi pilotandola da remoto.

La qualità video può essere regolata via app sia in HD che in Full HD, ma in entrambi i casi risulta molto buona su smartphone. A schermo intero (OnePlus 3T da 5.5’’) si distinguono chiaramente i dettagli dell’inquadratura anche su oggetti di medie dimensioni, mentre l’utilizzo da PC conferma solo parzialmente la bontà delle immagini che già dai 13’’ di diagonale iniziano a sgranare. Il livello del flusso video e delle regolazioni è lontano da quello di Ubiquiti, ma ricordiamoci che stiamo parlando di un prodotto che si aggira tra i 50 e i 65 euro (le UVC-G3 costano intorno ai 160 euro). È anche disponibile lo zoom digitale, che tuttavia intacca notevolmente la qualità dei fotogrammi.

La visione notturna è buona e l’illuminatore è in grado di rendere visibili oggetti fino a 2 o 3 metri di distanza, anche se risulta troppo concentrato nella zona centrale del fotogramma e va in crisi in presenza di superfici bianche o riflettenti.

Immagini di campione dall'app

Funzioni smart

Oltre alla possibilità di orientamento, sono due le funzionalità che ritengo maggiormente interessanti: il motion tracking e l’audio bidirezionale. Una precisazione che è bene fare per togliere ogni dubbio è che la quasi totalità delle impostazioni possono essere gestite esclusivamente tramite app, dal client per PC si può visualizzare il flusso, pilotare il puntamento ed accedere ai contenuti sulla SD.

Dall’applicazione si può quindi attivare il motion-tracking con relativa registrazione delle clip: la camera può sia seguire il soggetto e basta, sia seguirlo e registrare una clip di qualche secondo relativa al movimento attivo. Le impostazioni avanzate permettono di programmare il tracking nell’arco delle 24 ore (continuo o solo in un certo intervallo di ore), oppure di effettuare passaggi programmati a 360 gradi nell’area di inquadratura. In questo caso le modalità sono due: la prima è a ciclo continuo da destra a sinistra e ritorno, mentre la seconda permette di fissare dei "waypoint” da inquadrare periodicamente.

La rilevazione del movimento può essere regolata su tre livelli (alto, medio e basso) e anche la frequenza di avviso tramite notifiche push può essere regolata di pari passo o limitata a certi orari prefissati.

L’audio bidirezionale è il secondo aspetto utile e permette di ascoltare il suono ambientale dell’area inquadrata, ma soprattutto di poter inviare clip audio dall’app alla camera. Questa Dome è pensata per fare anche da baby monitor. L’audio può essere inviato sia premendo l’apposito tasto a schermo, sia in modalità Vox quindi con attivazione del canale quando un suono viene rilevato.

Sono naturalmente presenti le funzioni di registrazione clip manuali e di scatto di fotografie dell’area inquadrata. Un’altra possibilità (più simpatica che utile) è quella di creare foto a 360 gradi in modo automatico, la camera fa un giro completo e compone di conseguenza gli scatti.  

Storage, cloud e considerazioni

Di base questa Dome non ha memoria interna, ma è disponibile uno slot per microSD fino a 32GB. Foto e video avviati manualmente dall’app vengono salvati sullo smartphone, mentre di base in servizio YI Cloud è disattivato. YI mette infatti a disposizione un servizio per la memorizzazione delle registrazioni con un pricing che va dai 6 ai 17 euro al mese in base allo storico di memorizzazione e al numero di camere collegate. Il Cloud YI permette quindi di avere a disposizione uno spazio di storage anche senza SD a bordo.

Facendo un passo indietro, per utilizzare sia l’app che il client per PC è necessario registrare un account YI gratuito: questo account NON comprende l’attivazione del Cloud, ma permette l’accesso anche da fuori della LAN alle camere agganciate all’account stesso. Permette il controllo remoto completo, la visione delle clip registrate e l’invio delle notifiche.

Il sistema di YI mi ha comunque lasciato delle perplessità. Prima di inserire la scheda SD, infatti, la camera era comunque in grado di memorizzare e rendere disponibile via app le registrazioni effettuate dal motion-tracking: viene quindi spontaneo chiedersi come sia possibile dato che non è presente (almeno dai dati di targa) una memoria a bordo e che non era attivato alcun servizio cloud. Anche la cancellazione delle clip registrate ha presentato comportamenti anomali, in quanto rimangono memorizzate sulla SD anche dopo essere state cancellate a mano tramite applicazione.

In conclusione si può dire che questa YI Dome Camera sia un prodotto molto interessante, che con un prezzo estremamente abbordabile dà accesso a funzionalità di fascia ben più alta e spesso riservate a prodotti professionali. La qualità complessiva è buona, il funzionamento affidabile e la piattaforma software permette una buona scalabilità, a patto di restare “in famiglia”.

Una riflessione meritano i funzionamenti descritti nel paragrafo precedente, riguardo le registrazioni e le dubbie modalità di storage, mentre un aspetto effettivamente negativo è la chiusura di questa piattaforma.

Non è infatti possibile configurare queste camere per lavorare con software diversi da quelli in dotazione, pur essendo IP infatti, non pubblicano flussi che siano visibili tramite VLC, interfaccia Web o soluzioni universali come iSpy.

---------- Update------------

Due rapidi aggiornamenti legati all'uso sul campo della videocamera, che possono influenzarne in modo leggermente negativo la recensione:

  • dopo il montaggio a soffitto, tramite apposita placchetta e tasselli, il riconoscimento del moto legato all'inversione dell'immagine è notevolmente peggiorato. Come se il fatto di essere "a testa in giù" influisse negativamente sull'algoritmo di inseguimento, che continua a funzionare ma in modo assai meno preciso.
  • Le notifiche push dell'applicazione tendono ad addormentarsi se non si usa l'app con frequenza, come se rimanessero in uno stato di non corretta evasione. Quando poi si entra manualmente nell'app tendono ad arrivare tutte le arretrate (Android 8.0 su OnePlus 3T) e questo a prescindere che si sia collegati in WiFi o tramite rete mobile.

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BedoLabs.it di Ing. Lorenzo Bedin - Consulenza IT