Il Galaxy S8 è l'ultimo top di gamma della casa coreana e non ha certo bisogno di presentazioni o dell'ennesima prova-recensione. Tuttavia questo articolo vuole essere una raccolta di qualche riflessione a caldo e a freddo su un esemplare che mi è capitato tra le mani in queste settimane.
I dati di targa sono naturalmente di tutto rispetto: processore 8 core, connettività completa, porta USB-C, impermeabilità IP68 etc. etc., ma quello su cui vorrei soffermarmi è il rapporto tra display, dimensioni e fattore di forma. Arriviamo da anni in cui la realizzazione di smartphone con schermi sempre più grandi ha - in certi casi - superato la soglia del buonsenso. Fortunatamente (almeno a mio parere) nelle ultime due generazione di terminali, questa tendenza sembra essersi arrestata, anche grazie all'approccio introdotto da Apple nel realizzare il proprio top di gamma, affiancato dalla versione "plus", a metà tra un phablet e uno smartphone un pizzico più grande.
Ci si trova quindi di fronte a una nuova tendenza: display più grandi, ma con cornici molto più piccole per il top di gamma e display XL per la rispettiva edizione Plus. Altra differenza sta nel fattore di forma, dove LG e Samsung hanno introdotto la tipologia 18:9, ovvero una versione più allungata a parità di pollici totali. Il mix di tutte queste novità unito, in alcuni casi, all'uso di display con bordi arrotondati (detti "edge") ha portato ad ottenere smartphone con display da 5.6 o 5.8 pollici di diagonale, ma con ingombro complessivo minore o uguale a quello dei prececessori da 5.5 e 5.2''.
Il caso più eclatante è il recente LG G6 con schermo da 5.6'' che, affiancato al mio precedente G2 da 5,2 risulta leggermente più alto ma soprattutto più stretto di diversi mm.
Dopo questa iniziale divagazione tecnico-personale, torniamo al succo del discorso: che impressioni mi ha fatto questo S8.
L'impatto iniziale è piuttosto...strano, abituato alle forme regolari e squadrate del OnePlus 3T, sembra di tornare a impugnare un dispositivo di qualche generazione fa. Nel caso di Samsung, il form factor più allungato, unito ai bordi smussati trasmette una sensazione di ulteriore rimpicciolimento. In generale però, si apprezza l'ergonomia che beneficia di questa riduzione delle dimensioni esterne. Discorso simile si può fare all'accensione del display che trasmette inizialmente la sensazione di guardare uno schermo tutto sommato piccolo, nonostante il dato di targa di quasi 6 pollici. Trattandosi di un device in custodia temporanea, dopo questo primo breve approccio ho provveduto a terminare il setup iniziale e rimetterlo nella scatola, in attesa della consegna.
A distanza di qualche giorno mi è ricapitato in mano per terminare alcuni aggiornamenti e mi sono reso conto di come, a mente lucida, quelli che inizialmente mi sembravano punti a sfavore, siano invece ottime caratteristiche. Una volta abituato l'occhio al display "lungo" e preso confidenza con l'uso dei bordi (e relative funzioni swipe) si perde quella sensazione di lavorare su uno spazio piccolo e si inizia ad apprezzare la quasi assenza delle cornici. Ripensandoci, è la stessa identica sensazione provata con G6, che all'inizio sembra "piccolo", ma dopo la presa di contatto iniziale si apprezza davvero quel display 5,8'' praticamente borderless in così poco spazio.
Non penso che farei cambio con il mio OP3T, il display curvo non riesce ancora a convincermi del tutto e i 5,5'' estesi su una superficie piana e con fattore di forma classico penso siano ancora una soluzione vincente (seppur effettivamente al limite per quel che riguarda le dimensioni complessive) in termini di area di lavoro. Tuttavia il consiglio per i nuovi acquisti è di non essere troppo scettici nei confronti di queste nuove soluzioni, che vanno a intaccare un ideale di smartphone top di gamma che la maggior parte dei produttori ha voluto imporre negli scorsi anni.