Questa breve riflessione nasce da una serie di situazioni reali che mi hanno fatto riflettere. Occupandomi di informatica e tecnologia in generale da tanti anni, sono il target perfetto per una grande quantità di parenti, amici e conoscenti che mi vedono come una sorta di Mr. Wolf di qualsiasi cosa che faccia "bip".
Ho fatto di questa abilità un lavoro e ne sono piuttosto contento, ma troppo spesso mi rendo conto che questo rapporto è eccessivamente unidirezionale.
Quando un utente mi chiede un parere, che sia per un PC, un telefono, una videocamera o un drone io sono sempre molto disponibile e metto a disposizione le mie competenze spesso e volentieri senza alcun ritorno economico. Questo perchè se la persona in questione rientra nelle categorie di cui sopra e/o ci troviamo in una fase di "approccio" ad un nuovo potenziale cliente, non sono nella condizione di chiedere un compenso per quella che potrebbe passare per una normale chiacchierata.
Fa parte del gioco e ormai da tempo l'ho capito, ma quello che ha iniziato a darmi parecchio fastidio è la mancanza di ritorno in termini di altrettante competenze in settori in cui sono io ad essere lacunoso. Per dirla in parole povere, ricevo un sacco di richieste di consulenza, ma quando ho bisogno io non vedo altrettanta disponibilità.
Diciamo che quando c'è da ricambiare, le informazioni arrivano con il contagocce o non arrivano proprio.
Non ho mai capito perchè, dato che è un approccio opposto al mio. Se conosco un argomento e posso aiutarti, magari lavoro pure la notte gratis per farlo, ma col tempo e con l'esperienza che mi ha fatto passare dal semplice "tecnico dei PC" ad un professionista "vero" sto iniziando a rendermi conto che quel tipo di disponibilità, alla fine, è spesso controproducente.
Non si tratta di vittimismo, ma più che altro di una sempre maggiore presa di coscienza rispetto al fatto che - dato che difficilmente posso agire sul riscontro altrui - la cosa migliore da fare sia iniziare a usare il contagocce anche dal mio lato della barricata. Le persone devono rendersi conto che la conoscenza di argomenti, prodotti, materiali e soluzioni proviene da un costante e impegnativo processo di formazione che richiede giorni, mesi o addirittura anni e investimenti economici.
Tutto questo non può essere trasferito a terzi se non dietro un ritorno, economico o meno che sia.