Nella vita mi occupo di consulenza IT a diversi livelli, dal consiglio sull’acquisto di un notebook alla progettazione e configurazione di reti aziendali anche di medie dimensioni. Sono ormai quasi cinque anni che lavoro nel settore e – pur non essendo certo un’eternità – ho maturato una certa sensibilità nella gestione dei progetti.
Ho deciso di scrivere questo post per il blog dopo aver affrontato, la scorsa settimana, l’impatto delle restrizioni imposte a livello nazionale per via della pandemia da coronavirus. Sono state giornate piuttosto concitate per via della necessità improvvisa da parte di quasi tutti i clienti, di mettere in atto strategie di smart working.
Normalmente ho a che fare con realtà di piccole e medie dimensioni, professionisti, studi di consulenza e qualche PMI e sono consapevole che in queste realtà il budget dedicato all’IT sia piuttosto scarso. Ci sono motivazioni sia storiche (si è sempre fatto così), sia pratiche per cui questo accade: fondamentalmente si considera il corretto funzionamento dell’infrastruttura IT una cosa data per scontata, di cui ci si preoccupa solo quando qualcosa smette di funzionare.
Di conseguenza l’approccio standard è quello di tirare a campare e mantenere i costi bassi, cercando di dotarsi del minimo sindacale per lavorare in condizioni accettabili. I cinque giorni appena trascorsi ci hanno insegnato che questo sistema non va affatto bene.
Improvvisamente centinaia di professionisti e imprenditori si sono trovati a dover mettere in campo soluzioni di telelavoro (nella accezione più ampia del termine) senza avere i mezzi e le infrastrutture per poterlo fare. Nella maggior parte dei casi questa evenienza si è presentata proprio perché l’ambito IT non è mai stato correttamente potenziato e adeguato nel tempo.
Faccio un esempio pratico: tutti coloro che negli scorsi anni si sono dotati di connessioni business in fibra e gateway/firewall aziendali evoluti, sono stati in grado in poche ore di avere a disposizione collegamenti VPN sicuri per i dipendenti. Coloro che hanno investito in un parco macchine notebook di alto profilo hanno potuto mantenere alti livelli di produttività semplicemente spostando il portatile dall’ufficio al divano di casa.
Potrei continuare con gli esempi, ma immagino abbiate capito dove voglio andare a parare. L’infrastruttura IT in azienda è FONDAMENTALE. Che voi siate liberi professionisti o grandi imprese, avere a disposizione tecnologie moderne, aggiornate e – anche solo potenzialmente – disaster-proof, è quello che fa la differenza tra continuare a produrre e chiudere.